NON SONO MAI RIUSCITA A SCAMBIAR LA COERENZA CON LA CONVENIENZA

Sono nata ed ho vissuto in un modo che non mi convince fino in fondo.
A molti non succede di inciampare in questa riflessione, è successo a me.
Ad alcuni forse succede ma poi si spolverano i vestiti e vanno avanti.
Le variabili della vita di ognuno di noi sono talmente tante e incomprensibili che sviscerarle tutte sarebbe impossibile.
Allora basta decidere se sia il caso di salpare per il mare agitato dell’introspezione o se, rimanendo sulla spiaggia, si riesce ugualmente a vedere limpido il proprio orizzonte.
In entrambi i casi non parlatemi di convenienza, se mai di coerenza.
La coerenza è quella cosa che deve andare a braccetto con quello che sentiamo dentro, non con quello che sentono gli altri. Non so se mi spiego.
Così come il senso della vita deve suonare intonato nelle nostre giornate e non in quelle altrui.
Le necessità purtroppo piegano e forzano le lancette dell’orologio appeso nelle nostre accoglienti cucine, scivolano sul rullo alla cassa del supermercato, ci ipnotizzano al novantesimo minuto in Tv fino a farci credere che la cosa più importante non sia essere felici ma un po’ meno tristi.
Garbatamente tranquilli, educatamente adulti, normalmente bravi, silenziosamente avviati, pacatamente come tutti.
Questo funziona perfettamente se la vita non ci pianta sui binari un masso così grosso da imporci una violentissima frenata o peggio ancora un inevitabile impatto.
Secondo me ci sono ingegneri dell’esistenza che pur di non trovarsi davanti quel masso costruiscono binari perpetui che gli evitano per sempre di affrontare la botta. Passano da Bali per andare a New York, da Napoli per andare a Basilea, da Atene per arrivare a Barcellona. Ci ho provato anch’io ma alla fine ho scoperto che prima o poi tutte le strade mi portavano al masso. Ed io porca miseria non sono nata ne cieca e neppure in grado di passare attraverso la materia.
Così ho stretto i denti, mi sono messa le braccia sul volto e ho puntato dritto l’ostacolo.
Un male ma un male che non potete immaginare. Ossa rotte e pianti che adesso non ho più la scorta delle lacrime per guardare i film d’amore.
Il risveglio mi ha trovata spaesata e piena di dubbi e nella polvere, fra le macerie ho scoperto d’esser in una vita diversa. Un nuovo paesaggio.
Non è che sia accogliente e neppure fantastico, non è comodo ne roseo ma ho la sensazione che assomigli al posto in cui sarei dovuta nascere io.
Sono ancora in tempo per trasferirmi? bagaglio leggero. Poca roba, l’amore per i figli che ad oggi sento l’unica cosa che ho davvero desiderato, l’unico sogno che non è scolorito, l’unica luce che non si è spenta, la ragione dei miei risvegli, dei miei sorrisi, delle preoccupazioni attaccate al soffitto della camera da letto.
Per il resto, amici veri, quelli che hanno continuato a volermi bene anche se sono una e non due e la scrittura che non mi ha abbandonata mai.
Allora se è vero che non mi convince il paesaggio in cui sono nata, ho ben chiaro quello in cui vorrei morire.
Non voglio morire vendendo gioielli, non voglio morire bevendo champagne in un locale rinomato della mia città, non voglio morire fingendo, ne accontentando gli altri.
Vorrei morire scrivendo, una manciata di soldi, un po’ di poesia sulla bocca, pagine di libri che vestono la mia pelle, vocali che mi svegliano all’alba come uccellini ad ispirar parole.
Forse ci vorrebbe una casa nel verde che favorisca i silenzi, una stradina che taglia il prato per aspettare i figli quando l’afa cittadina li spinge fra le mie braccia ed un amore che non sia analfabeta perchè io esisto dentro la scrittura, per farmi felice ci vuole così poco, per capirmi pure: basta leggermi. L’amore restituisce le vocali alle parole fatte di consonanti, sistema la punteggiatura, trasforma in poesia filastrocche strampalate, rispetta le rime, ascolta, legge, non si addormenta sulla copertina del mio libro. Grazie.
Si possono avere sogni retroattivi? sono in tempo per sognare ancora? forse se mi affretto un pochino si.
I sogni sono respiri che di secondo in secondo ci spingono all’alba di un nuovo domani.

7 pensieri su “NON SONO MAI RIUSCITA A SCAMBIAR LA COERENZA CON LA CONVENIENZA

  1. Anna

    Cara Paolita sai che io e Silvia sosterremo sempre il tuo progetto , sono certa che questa è la tua strada e saprai percorrerla con passo leggero , magari di tanto in tanto anche di corsa e con noi sempre accanto.
    Un abbraccio grande

    "Mi piace"

    Rispondi
    1. 3quattordici Autore articolo

      Ci credevano imbalsamate come le piante di plastica che sono sempre verdi e neanche le devi annaffiare. Hanno pensato che, fatta la spesa iniziale, poi non ci sarebbe stato bisogno di manutenzione. Ahi ahi ahi.

      "Mi piace"

      Rispondi
      1. Barbara Gervasutti

        Hanno fatto male i calcoli… una volta fatto i figli pensano che non ci allontaneremo mai… ma così si rovinano la vecchiaia perché le persone trascurate o malrattate quando non ne possono più si allontanano… magari aspettano che i figli crescano… ma poi fa troppo male vivere nell’indifferenza… perché quando il tuo compagno o la tua compagna non ti è accanto nei momenti difficili… cosa ci restiamo a fare insieme?

        "Mi piace"

Lascia un commento